Lettere dal tempo
(produzioni proprie, liberamente ispirate)
Ritrovai ancor in petto
cotanto amor
che come il sol scalda di getto,
arde e trasforma il dolce aspetto
di chi ode scoprir gentil diletto.
Visi e pupille in baci persi,
come traspar da vetri tersi
confession mia d’amor
a parlar pronta.
Quel gesto e calor
guarnì il silenzio certo
di chi bella verità avea scoperto.
Ispirata dal Paradiso, Canto III Dante- Divina Commedia
Amor talvolta vuol,
lacrime bagnar sorrisi
e bramosìa promessa ancora
in progetti e pensamenti.
Il tempo fugge
e mentre speranza incalza,
nel viaggio il cuore strugge
sul volto dell’amato.
La condizion errante
del nostro umano viver
c’impon misura e stima
di lacrime e sorrisi.
Connubio di tenzone
ma la luce brilla ancor
e ciò che resta vuol,
a noi s’impone.
Ispirata da Io piansi un
tempo, come volle Amore di Lorenzo de' Medici, il Magnifico, Sonetto LXI-
Come stella a stella
luce di forte acume,
mi trascinò Amor
nella sua corda
illuminar col lume.
Paradisiaco incontro
me misera mortale,
la memoria di un dì fuggito
come fiamma in uno specchio
ad illuminarmi il viso.
Senza vista,calore infuoca
ma al pensiero
quegli occhi induce
a giocarmi e gioca
in tocchi aperti al vero.
Come stella a stella,
già parrebbe luna
con suo metro di misura
che misurar conduce
baglior d'Amor.
Ispirata dal Paradiso, Canto XXVIII Dante- Divina Commedia
Ed io credetti
e in ciò che è
vero o falso
mosse pensier in core.
Ispirarmi piacque
per trovar sosta,
al viver mio nel tempo
senza risposta.
Con quanta ragione
s’appropria e poi s’oppone
desìo alla virtute
in chi le sovrappone.
Convien allor che i raggi
nell’addolcir l’affetto
sia del poetar
per me solo diletto.
Ispirata dal Paradiso,
Canto VI Dante- Divina Commedia
Dolce armonia
il tempo s’apparecchia
nel voler
ciò che si cerca.
E nostra conoscenza cresce
nel parlar e nel dir sete
mirando il punto
del futuro che a noi compete.
La voglia mia d’intender
qual fortuna mi s’appressa
il viso brama
e vede, e vive e ama.
Ispirata dal Paradiso, Canto XVII Dante- Divina Commedia
In quale angolo
del forziere del tempo
potrà nascondersi
il nostro amore,
se del Tempo è
il gioiello migliore.
Quale profumo
più dolce del miele
saprà rendere sazie,
api giardiniere
che rincorron le ore
del tempo distruttore.
Quale bellezza
forte come un fiore
terrà testa a quel furore
prosciugato dalle ore
di cammini e pensamenti,
spazzati via dai venti.
La notte dell’età,
sarà come son ora
giovane e immatura,
per quel tempo che verrà,
abbraccia tra le righe,
tu, giovane ruga del mattino.
Ispirata dal Sonetti n° 63/65, W.Shakesperare)
Con anima cerca e parca
come chi l’aure varca
e cinger in cuor suo si vanta
di bontà e bellezza,
io mi era mossa a seguir passi
che parevan leggiadri,
ma tra quei sassi
col dì che avanza
di punger piè fu rimembranza
e vidi la sembianza
di chi per tranquilla via
artificio perse,
tra i miei pensieri
dolce sofferse.
Ispirata dal Purgatorio, Canto XII Dante- Divina Commedia
Là dove,
come nebbia il core
trasparir vuole,
là il vento gira
e l’ombre mira
svelar l’abbaglio.
E il volto ancora
piacque mostrarmi
di metro in metro
al loco di desìo
che il nome mio
sembianze accoglie
e sulle soglie
del dì nascente
sono a giacer silente.
Ispirata
dall'Inferno
Canto XXXIV Dante- Divina Commedia
D’abisso la valle
a volte tende
a chi dolor intende
e scossa la testa
per riconoscer loco e gesta
aprìa l’occhio intorno
nel dubbiar del giorno.
Svegliar dal sonno,
discerner cosa e volto,
il muover mio fu sì accorto
che poesia recò
divin conforto.
Ispirata
dall'Inferno
Canto IV Dante- Divina Commedia
Se amor accende
eterna luce
nel proceder meraviglia,
ivi traluce
a volte nel presente,
pari ad intelletto nella mente
come veder non vede
ma sente il conosciuto.
E poi risplende e move
nel verso e direzione
del guardar perfetto,
l’apprender preso.
Se amor accende
di calor vestigio è reso.
Ispirata dal Paradiso, Canto V Dante- Divina Commedia
Come archi paralleli
dentro e fori,
nostri pensieri volgon
a guisa di valori
che labbra non teme
e con colori
canto a canto
di voler l’incanto
sen và a priori.
E se fiamma ancora
il dolce cerchio chiuse,
saran poscia le muse
a colorar di sole
ciò ch’amor da sempre vuole.
Ispirata dal Paradiso, Canto XII Dante- Divina Commedia
Io credo
come par gaudioso
volger l’ispirar sinuoso
e tal desìo cotanto ansioso
adempia il vero e il sacro.
Io credo
come voce sicura e lieta
vagar di meta in meta
nel mirar perpetua espanda
se pur non si domanda.
Io credo
come nel pensar pensiero
prima che pensi
di sponda in sponda
pensier lassù risponda.
Io credo ‘l vero.
Ispirata dal Paradiso, Canto XV Dante- Divina Commedia
Raggio di sole,
cotanta image vuole
che di parlar dolce
sonar la voce volge
il nostro noi,
che più né mio, né tuo
negli occhi acceso
ma dinnanzi a vol proteso
il batter d’ali aperte
di due anime conserte.
Ispirata dal Paradiso,
Canto XIX Dante- Divina Commedia
Nel mezzo del cielo
immerso in stella accesa
vidi l’ora da lontano,
beata e presa
del sol dell’oltre,
poi l’ombra in petto sciolse
e non si volse,
ma da lontan accolse
prendendo a mano a mano
fino in fondo il cuore.
Tiziana