-XVIII-

 

Galoppate senza briglie

sono i miei pensieri,

fuoriescono

dagli

schemi

lasciando ad altri

 i sentieri del raziocinio.

Perché semplice a tal punto

è ciò che sento.

 

 

-XIX-

 

Il mistero di Mimue e sire Lealtà

ha un volto, ma non ha identità

senza parole, in ascolto di luce:

-Entri in uno spazio dove non esiste luogo.

Un filo teso è l'accordatura dei limiti e dei perchè.

All'improvviso vedi e sai che hai capito, poi il buio 

non fa che farti la misura della luce che hai assorbito.

Tutto è calmo ora, la luce è rimasta nella retina,

impressa come dopo la morte

nella viva coscienza del cuore.-

 

 

-XX-

 

E là vaga tutto il volere,

là scopri di credere,

là cerchi 

l'io

e là capisci che hai bisogno di luce

per andare oltre.

 

 

-XXI-

 

Parole e vestige di Mimue si fusero

con quelle di Lealtà in un unisono :

sensazioni, sentimenti e vibrazioni

perché, pur nelle diverse partenze

avevano un unico punto di arrivo :

il cuore.

 Lealtà le scriveva:

“Il cuore è una lama

ritorto di mille strati ribattuti e forgiati,

se solo chi sa volesse brandirla

che scintillio di potenza potrebbe scaturire.

E sto ancora correndo, vorrei fermarmi

e guardare quel lago

vorrei capire senza voler essere capito

dare ,senza la presunzione di un orgoglio che filtra il sole

stringere l'emozione e finalmente piangere.”

 Mimue si fermò un momento

a guardare quel lago

riflettendo se stessa, le sue corse,

i suoi vuoti, i suoi misteri,

Fu solo un attimo,

ma fu intenso come un’intera vita.

 

 

(Mimue e Lealtà)

 

 

 

 

 

 

 

 

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